Nessun caso Italia. Nei recenti crolli delle Borse e dei titoli bancari in particolare “non mi sembra ci sia un problema specifico del paese” per l’alto livello di sofferenze. Così, all’Adnkronos, il direttore del Ceps Daniel Gros, suggerendo però un nuovo approccio nella vigilanza: “Banca d’Italia dovrebbe procedere con degli stress test per le banche medie e piccole”.
“Al 90% siamo davanti a un problema globale e i paesi un po’ più deboli rischiano di accusare maggiormente il colpo” osserva l’economista tedesco. Sugli 88 mld netti di non performing loan in pancia agli istituti di credito italiani “di certo Roma ha aspettato troppo per gestire un problema noto da anni, ma proprio perché c’era da tempo è difficile pensare che sia la causa dei crolli sui mercati azionari”, spiega Gros. Resta il fatto che “l’Italia ha agito con troppo ritardo”, aggiunge, e sotto la spinta della “volatilità sui mercati ha fatto crescere il nervosismo”.