Un’autobomba é esplosa stamani presso una città della Siria centrale uccidendo due persone: l’attentato segue di qualche ora l’entrata in vigore nel Paese di una tregua negoziata tra Russia e Stati Uniti. Lo riporta la tv statale siriana. L’attacco é avvenuto alle porte della città di Salamiyeh. Finora non é stato rivendicato. Attivisti all’opposizione in varie parti del Paese hanno detto che la situazione é “calma” esprimendo comunque “cautela”. Intanto le organizzazioni non governative denunciano violazioni della tregua.
Nuovi bombardamenti turchi su curdi – Alcune violazioni della cessazione delle ostilità scattata da mezzanotte sono denunciate oggi in Siria. L’ong, Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), in particolare, afferma che l’artiglieria turca ha nuovamente bombardato le forze curde dell’Ypg che nella provincia di Raqqa combattono l’Isis in una regione verso il confine turco. Da parte sua, il gruppo islamista ribelle Jaish al Islam afferma che elicotteri governativi hanno sganciato due barili bomba sulle sue postazioni nei pressi di Damasco.
La tregua – Alla mezzanotte locale (le 23 in Italia) è entrata in vigore in Siria l’attesa tregua negoziata da Russia e Stati Uniti, mentre l’inviato Onu Staffan de Mistura ha fatto sapere che intende convocare la ripresa dei colloqui di pace per il Paese il 7 marzo. L’inviato Onu per la Siria ha tenuto un briefing a porte chiuse in videoconferenza da Ginevra con i rappresentanti del Consiglio di Sicurezza prima di annunciare la data del 7 marzo per la ripresa dei colloqui sulla Siria e prima del voto con cui il Consiglio di Sicurezza ha approvato all’unanimita’ una risoluzione a sostegno della tregua concordata, che contiene appunto l’indicazione di una “ripresa dei colloqui al piu’ presto possibile”.