CAVA DE’ TIRRENI – La “pioggia di diffide” ha già una sua giurisprudenza in Italia. Il provvedimento che va sotto il nome di “Daspo di gruppo” fu introdotto il 22 agosto 2014 dal ministro Angelino Alfano. Il primo caso ha visto protagonista la tifoseria del Bari. Dopo la trasferta sul campo del Frosinone, per 52 ultras baresi scattò il “Divieto d’accesso alle manifestazioni sportive”. Al termine del match contro i ciociari, infatti, alcuni tifosi pugliesi si resero protagonisti di momenti di tensione con le forze dell’ordine sull’autostrada A1 e a “pagare” fu un intero pullman. Qualche mese dopo, però, il Tar del Lazio annullò i provvedimenti Daspo nei confronti dei supporters biancorossi, che riuscirono a dimostrare la propria estraneità ai fatti. Discorso simile anche per i sostenitori del Brescia, che nell’ottobre 2014 furono colpiti dal medesimo provvedimento restrittivo. I Daspo, all’epoca, furono addirittura 79. Bus e auto private di tifosi lombardi, partiti alla volta di Perugia, incrociarono sulla stazione di servizio Chianti-Ovest un gruppo di ultras dell’Hellas Verona, diretti nella Capitale per la sfida contro la Roma. Non mancarono tafferugli tra sparuti gruppi delle due fazioni ma la Questura di Firenze, dopo aver visionato le immagini fornite dalle telecamere di video-sorveglianza, optò per il “Daspo di gruppo” per i tifosi bresciani, rei d’aver provocato lo scontro con gli scaligeri. Anche in questo caso, dopo alcuni mesi, diversi sostenitori della Leonessa (ma non tutti), che presentarono il ricorso, videro l’annullamento del provvedimento. Senza lieto fine, invece, il caso relativo ai tifosi dell’Ancona. La Questura di Pesaro e Urbino vietò per la durata di cinque anni l’accesso a impianti sportivi a 9 ultras dorici, responsabili di un’aggressione nei confronti di sostenitori fanesi prima del match amichevole Alma Fano-Ancona. Per nessuno di loro vi fu la revoca del Daspo. Precedenti che potrebbero tornare di grande attualità nei prossimi giorni, se i sostenitori della Cavese dovessero decidere “d’impugnare”, in prima istanza dinanzi al Prefetto di Caserta, oppure facendo ricorso al Tar, il provvedimento “di gruppo” emesso a carico di ben 68 persone per i fatti del derby del Bisceglia di Aversa.
CRONACA
4 marzo 2016
Daspo di gruppo ai tifosi della Cavese, baresi e bresciani vinsero i ricorsi