Era convinto di essere affetto da epatite di tipo C, ma la diagnosi è stata devastante. “Dopo la visita specialistica e gli accertamenti completi, in meno di 2 ore abbiamo riscontrato una malattia più grave. Ancor più difficile è stato comunicare a L.D.S., 47enne residente a Santa Maria la Carità, che aveva un cancro al fegato in stato avanzato”. Così comincia il drammatico racconto dello specialista Carmine Coppola, responsabile del reparto di Epatologia dell’ospedale di Gragnano. Sono circa 2000 i pazienti assistiti dalla struttura, non solo per la cura dell’epatite di tipo C ma anche della B. Un’indagine accurata, poco prima di Natale 2015, ha portato alla scoperta di una diagnosi preoccupante per L.D.S. che, in poche ore, ha dovuto fare i conti con un male che avrebbe potuto portarlo a una morte certa. “Mi avete salvato la vita, mi avete ridato un’altra vita”. Queste le parole di L.D.S. che ha ringraziato gli ‘angeli’ del reparto di Epatologia, dell’ospedale di Gragnano.
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