«Il processo è stato la fase finale di una repressione che ci ha perseguitato durante tutta la protesta. Non ci siamo mai fatti intimidire e abbiamo continuato la nostra battaglia in difesa dell’ambiente, per la riappropriazione del territorio e contro un sistema capitalista». Gli attivisti del Movimento per la difesa del Territorio Vesuviano commentano così la sentenza di primo grado sugli scontri intorno a Cava Sari nell’autunno caldo del 2010. Tutti gli appartenenti al movimento, difesi dagli avvocati del LegalTeam Italia (Liana Nesta, Giorgio Bonamassa, Cristian Valle, e Daniela Torro) sono stati assolti. In una conferenza stampa, tenuta un’ora dopo la lettura della sentenza presso l’ex stazione ferroviaria di Boscoreale, gli esponenti del movimento hanno ripercorso le tappe della rivolta contro la discarica voluta nel 2007 dal Governo e chiusa soltanto nel maggio 2012, l’intero iter processuale e le ragioni della lotta politica. «Siamo stati intercettati per mesi- hanno ricordato- su delega della Dda che cercava collegamenti con la criminalità organizzata. Non ce ne erano. Gli avvisi di garanzia sono arrivati a noi che non appartenevamo a nessuno, né a partiti, né a sigle politiche. Chi erano i loschi personaggi che si permettevano di mettere il bastone tra le ruote del potere? Siamo stati assolti. Continuiamo la nostra azione politica dal basso, contro tutti coloro – a partire dal Pd- che hanno cercato di strumentalizzare la lotta, appropriandosi delle nostre battaglie».
CRONACA
22 marzo 2016
Cava Sari, gli imputati dopo la sentenza: “Noi intercettati per mesi dalla Dda”