SALERNO – Tradito da un selfie con la moglie il “genio informatico” arrestato sabato a Bellizzi con l’accusa di aver falsificato documenti utili ai kamikaze di Parigi e Bruxelles e che si trovava a Dubai, dove aveva una collaborazione presso la locale Università, prima di raggiungere la Campania. L’algerino Diamal Eddine Ouali, rinchiuso in stato di isolamento presso la casa circondariale di Salerno, con questo appellativo era conosciuto da un connazionale, ed ex suo amico con cui ha lavorato a Dubai, e alla polizia del Belgio ha spiegato di aver appreso da comuni conoscenti come l’uomo fosse arrivato in Belgio nel 2014 senza lavorò né denaro ma frequentasse soggetti capaci di fabbricare documenti falsi. Il tutto in un appartamento-laboratorio al civico 32 della via Gustave Defnret a Saint-Gilles, sobborgo di Bruxelles, dove nel corso di una perquisizione effettuata lo scorso 13 ottobre in un computer venivano rinvenuti passaporti e documenti bancari sia dell’algerino arrestato nel salernitano che della moglie Lynda Sandky così come dei selfie raffiguranti la coppia scaricati da un Iphone.
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