Erano in grado di falsificare alla perfezione qualunque capo firmato, da Gucci e Louis Vuitton, da Fendi a Burberry. Borse, sciarpe, occhiali, abbigliamento che in parte finivano nel ‘mercato parallelo’ e in parte in quello regolare con commercianti compiacenti che vendevano un capo firmato anche a mille euro ma lo pagavano 50 euro ai falsari. Un sistema quasi perfetto quello individuato dai militari del Nucleo di polizia Tributario della Guardia di Finanza di Napoli, che hanno eseguito 53 misure cautelari emesse dal gip partenopeo, di cui 19 in carcere e 34 ai domiciliari. L’inchiesta ha scoperto due diverse organizzazioni criminali: la prima dedita all’importazione di capi da abbigliamento prodotti in Turchia; la secondo, con base a Napoli e gestita da Gennaro Caputo detto ‘o Cinese per la sua capacita’ di contraffare i prodotti, alla quale era legato un sottogruppo diretto da Egidio Gaeta che con altre 13 persone ‘piazzava’ la merce in tutto il territorio nazionale, ad ambulanti regolari e non, e commercianti truffatori. Il gruppo italiano produceva a livello industriale rotoli di pelle serigrafati con i marchi di aziende di lusso e destinati a una folta schiera di ‘clienti’. Questi realizzavano i prodotti finali, utilizzando opifici in parte clandestini e in parte in attivita’ violando le regole della proprieta’ industriali, ma anche con parti e accessori che provenivano da imprese regolari delle Marche, e rivendevano i prodotti tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Puglia. Sono stati denunciate in totale 62 persone e sequestrati 18 locali, 158 macchinari, 470mila capi contraffatti, 160 punzoni contraffatti e 11mila metri di tessuto taroccato. Eseguito anche un sequestro preventivo di beni a carico degli indagati tra cassette sicurezza, immobili, societa’, polizze assicurative e conti correnti per un valore ancora da stimare.
CRONACA
4 aprile 2016
False griffe: 53 arresti