“Sono una donna molto ricca, figlia di un industriale che si è trasferito in Brasile”. Così si è descritta in una autocertificazione necessaria per aprire un conto corrente in Svizzera Sonia Guida, figlia di Vincenzo Guida arrestato nel novembre scorso dalla Squadra mobile di Milano su ordine della Dda milanese nell’ambito dell’inchiesta “Risorgimento” sulla cosiddetta “banca della camorra”. Sonia Guida, 40 anni, è stata indagata per autoriciclaggio aggravato dalla transnazionalità, reato condiviso con il padre
che però deve anche rispondere di esercizio abusivo del credito con l’aggravante del metodo mafioso. In manette finirono anche
Alberto Fiorentino, Filippo Magnone, Matteo Magnone, Giuseppe Arnhold, Alfredo Montefusco, accusati a vario titolo di esercizio abusivo del credito, riciclaggio, estorsione e usura aggravate da metodo mafioso, possesso di un’arma da sparo. Sonia Guida è risultata intestataria di un conto corrente – chiamato Ostrica – aperto da lei nel 2004 in Svizzera e sul quale è transitato circa un milione di euro dell’organizzazione frutto di altre attività illecite. Successivamente, tra ottobre e novembre 2015, Guida ha spostato i soldi prima in Lussemburgo e poi in un conto a Budapest, città che ha raggiunto personalmente a ottobre per occuparsi delle procedure. Al momento dell’arresto in casa di Vincenzo Guida furono trovati 1.406.969 euro in contanti, oltre a gioielli e orologi
di pregio. Ai fratelli Magnone e a Matteo Camillo sono stati sequestrati circa 3 milioni e 400mila euro custoditi in diversi conti svizzeri.
CRONACA
6 aprile 2016
“Sono una ricca ereditiera, apritemi un conto corrente”: cosi la figlia di un boss…