E’ di 28 morti il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime dell’ultima violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.3 che ha devastato l’isola di Kyushu, nel sud del Giappone. I feriti sono oltre 2mila, di cui 80 giudicati in gravi condizioni, e circa 70mila abitanti sono stati sfollati in 655 rifugi temporanei della prefettura di Kumamoto.
Diverse le segnalazioni di persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Tra questi un gruppo di studenti universitari sepolti nel crollo di un edificio nel villaggio di Minamiaso, di cui per due è stato confermato il decesso. Secondo l’agenzia nazionale meteorologica ci sono state più di 260 scosse di assestamentodalla prima forte scossa, quella di magnitudo 6.5 che si verificata nella notte tra giovedì e venerdì provocando nove vittime.
Diverse costruzioni sono crollate e almeno 200mila abitazioni sono senza elettricità. Una estesa frana ha interessato la principale arteria autostradale a Minamiaso, 20 chilometri a est di Mashiki, e un ponte di 200 metri nella città di Uto è crollato. Chiuso a tempo indeterminato l’aeroporto di Kumamoto, per gli ingenti danni che si sono verificati e al tetto di uno dei terminal.
Non si segnalano invece danni alle centrali nucleari nelle prefetture di Kagoshima e Saga. Il governo ha annunciato l’invio di 20mila soldati per aiutare la popolazione in difficoltà. “Stiamo facendo del nostro meglio per valutare la situazione”, si è limitato a dire il premier Shinzo Abe, parlando ai giornalisti.