Dai ravioli con bietoline e favette ai bocconi “amari” della campagna elettorale. Dalle bruschette con le alici al retrogusto aspro dei sondaggi. Dal risotto con i polipi alla “patata bollente” dello scandalo Graziano, la “pietanza indigesta” che ha (ri)portato sotto la bandiera del Pd il “sapore” della camorra.
Ingredienti e portate del pranzo della paura, la “grande abbuffata” di problemi finiti dritti nel piatto di Maria Elena Boschi. Prima del bagno di folla ad Agerola, il ministro alle Riforme è stata “costretta” a sorbirsi un’indigestione di inchieste, preoccupazioni, polemiche e dubbi. Gli stessi che, in questo “antipasto” di campagna elettorale, tengono con il fiato sospeso i democrat di Napoli, Benevento e Castellammare.
Con lei, attorno al tavolo del ristorante “Pappa Carbone” di Cava de Tirreni- la location scelta per gli “stati generali dei rottamatori” – c’erano Assunta Tartaglione (segretario regionale del Pd), la senatrice Angela Saggese, il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore e l’amico Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano.
Tra un piatto e un altro, i discepoli del Vangelo secondo Matteo (Renzi, ovviamente), hanno “servito” al Ministro, nell’ordine, il caso elezioni, le questioni Napoli e Benevento e dulcis in fundo anche la nomina del nuovo presidente regionale del partito.
Argomenti affrontati con preoccupazione dalla Boschi. A far bruciare lo stomaco c’è, in particolare, Valeria Valente, addirittura quarta nei sondaggi commissionati dai democrat e data per “staccatissima” dalla coppia de Magistris-Lettieri. Il timore che serpeggia tra i “rottamatori” è che la Valente non riesca ad arrivare nemmeno al ballottaggio. Una sconfitta che, dopo la presa di posizione sul caso Bassolino e lo scandalo delle primarie “a gettone”, potrebbe rappresentare una mazzata tremenda ai “renziani” napoletani. Stesso discorso a Benevento, dove non sembra aver creato il giusto entusiasmo, almeno per ora, la candidatura di Raffaele Del Vecchio.
Poi, ancora, i dubbi sulla sostituzione di Stefano Graziano e le strategie da mettere in campo per allontanare Gomorra dal Pd campano, seguendo le indicazioni lanciate poche prima nel capoluogo sannita: «Fiducia nei magistrati – aveva ribadito la Boschi nell’incontro a Benevento – noi siamo onesti. Il Pd è contro le mafie».
Il tutto accompagnato da un bianco leggero, da alici e polipi, ma anche da una zuppa e da un risotto gamberi e piselli. Il menù, quello buono, che il Ministro ha mangiato con piacere prima di rituffarsi tra i mille problemi di un partito “bollito”.