Il capo della banda criminale Barrio King, il narcotrafficante Gerson Galvez, descritto dal governo come “il criminale più ricercato del Perù”, è arrivato a Lima dopo essere stato espulso dalla Colombia dove è stato arrestato ieri. La banda criminale sarebbe coinvolta in estorsioni sulla costruzione del porto di Callao e avrebbe ordinato un agguato contro l’imprenditore Gerald Oropeza, indagato per presunti traffico di droga e riciclaggio di denaro. Galvez, conosciuto col soprannome di ‘Caracol’ (lumaca), è arrivato su un aereo militare ed è stato condotto con un furgone alla sede della Direzione nazionale, ha sottolineato il ministro dell’Interno, Jose Luis Perez Guadalupe. Sul leader narcos pendono tre accuse per traffico di droga e criminalità organizzata: ora verrà messo a disposizione della Corte penale peruviana, ha dichiarato il ministro che ha sottolineato come l’arresto sia il risultato di “un paziente e faticoso lavoro della polizia nazionale con i Paesi vicini”, perché il detenuto è stato inizialmente segnalato in Ecuador, poi si è trasferito a Panama e in Colombia. Guadalupe Perez ha detto di aver chiamato il ministro della Difesa della Colombia, Luis Carlos Villegas, per esprimere il suo apprezzamento per la cooperazione e “prendere accordi per la consegna di Caracol allo Stato peruviano”. Il boss è stato consegnato dalle autorità colombiane a quelle peruviane all’aeroporto El Dorado di Bogotà, dove è arrivato scortato da forze di polizia pesantemente armate. Per il capo della polizia della Colombia, il generale Nieto, l’arresto del narcotrafficante è un “colpo ben assestato contro la criminalità transnazionale”, poiché implica che “nessuna nazione nell’emisfero sarà un rifugio per i trafficanti di droga”. Secondo la polizia colombiana, l’uomo si era spostato a Medellin per contattare ex membri del defunto cartello della droga Envigado Office ed essere vicino alla sua fidanzata, una cittadina venezuelana che vive nella città colombiana. L’individuazione di ‘Caracol’ in un centro commerciale a nord di Medellin è stata possibile grazie a “rigoroso lavoro di intelligence” che ha permesso di rilevare il luogo di residenza, la routine quotidiana e i collaboratori, aggiungono le autorità.
CRONACA
2 maggio 2016
Arrestato il narcos stile Blow: incastrato dalla voglia di vedere la fidanzata