Ci sono cose che una bambina non può dire, forse perché non ha il coraggio, perché ha paura, allora decide di disegnarle. Su un foglio bianco, scegliendo i colori, racconta una storia, la sua, la più brutta.
Fortuna, la piccola morta a giugno 2014 a sei anni dopo un volo dall’ottavo piano, uccisa da chi abusava di lei, aveva provato a raccontare il suo disagio.
Nei suo disegni di bambina, ora in mano agli inquirenti per le perizie del caso, tutto il suo dolore. Chicca disegna e cancella con insistenza figure femminili, come fossero una minaccia per lei. Disegna finestre con le sbarre, case senza porte, inaccessibili. E poi disegna case con due porte, che indicano la paura della separazione, il ricatto, la necessità di farle mantenere il segreto. Manifestava così il suo malessere Fortuna Loffredo. Attraverso i sui disegni raccontava quello che non sapeva non poteva dire con le parole. E nessuno aveva saputo capire.