Quattro persone in carcere, una ai domiciliari e un divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di alcuni episodi di traffico di sostanze stupefacenti nonché di aver ottenuto informazioni riservate attraverso “un rapporto corruttivo” intercorso con un carabiniere, il tutto aggravato dalle finalità mafiose. Il provvedimento cautelare, emesso dal Tribunale partenopeo su richiesta della locale Dda, rappresenta la conclusione di un’indagine avviata nel 2015 finalizzata a disarticolare un gruppo criminale attivo a Marano di Napoli creatosi dopo l’esecuzione di numerosi provvediimenti cautelari nei confronti dello storico clan camorristico Polverino. Le investigazioni hanno permesso di documentare il traffico e lo spaccio di droga perpetrato da alcuni pluripregiudicati, vicini al gruppo criminale di Marano, composto da elementi dei clan Polverino e Nuvoletta e del gruppo emergente degli Orlando. Sono stati inoltre accertati i contatti tra esponenti del sodalizio e un carabiniere in servizio presso la Tenenza di Marano di Napoli che “in cambio di svariati vantaggi, anche di natura strettamente economica, forniva – si legge in una nota del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – informazioni di ufficio riservate a uno degli indagati, anche mediante illeciti accessi alla banca dati” in dotazione all’Arma. È stata inoltre verificata “l’esistenza di un rapporto corruttivo tra un indagato e due carabinieri” che “in alcuni casi, per esercitare indebitamente le loro funzioni, ricevevano la promessa di una fattiva intercessione con i vertici dell’Arma locali e romani per ottenere il trasferimento al Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, competente per le indagini di criminalità organizzata anche sull’area di Marano di Napoli”.
CRONACA
3 maggio 2016
Napoli. Droga e informazioni riservate a clan Polverino, 5 arresti. Coinvolto anche un carabiniere