Erano finiti sul registro degli indagati per aver cagionato il fallimento di una società salernitana con tassi bancari ritenuti usurari. Ma dopo indagini, durante tre anni, il sostituto procuratore titolare del fascicolo Francesco Rotondo ha ritenuto che non ci fossero gli estremi per una richiesta di rinvio a giudizio presentando quindi istanza di archiviazione. Ma l’avvocato difensore della società travolta dal crac, si era opposto a quella richiesta chiedendo al giudice per le udienze preliminari Mariella Zambrano di approfondire la vicenda. Il magistrato, dopo quattro giorni di camera di consiglio, ha deciso di assolvere i sette funzionari di un noto istituto di credito cittadino motivando il provvedimento che «non esistono i presupposti dell’usura, in quanto il calcolo effettuato dai consulenti della parte offesa era sbagliato. Per cui gli indagati vanno assolti». La vicenda nasce nel 2012 anche se in realtà il fallimento è dell’anno prima, quando i sette dirigenti di un istituto di credito erano stati denunciati in stato di libertà per usura bancaria e appropriazione indebita.
CRONACA
8 maggio 2016
Scagionati dall’accusa di usura sette funzionari di banca