«Il mio contratto? È noto a tutti che il presidente De Laurentiis mi ha chiamato un mese fa ma la nostra intenzione è di aspettare la fine del campionato perché la discussione potrebbe durare anche dieci giorni. Incontro? Subito dopo l’ultima partita della stagione». Maurizio Sarri è stato chiaro, chiarissimo. Prima la Champions League, poi il futuro. Già, perché il tecnico del Napoli non vuole sprecare l’occasione più importante della sua carriera dopo la gavetta degli ultimi anni. Il suo arrivo in Serie A non è stato di quelli facili, motivo per cui contro il Frosinone – nell’ultima sfida di campionato in programma sabato al San Paolo alle 20,45 – non vuole «cavolate». Sogna di festeggiare quello che per lui rappresenterebbe il primo accesso alla Champions League diretta e solo a bocce ferme penserà al rinnovo del contratto. Un rinnovo che Sarri avrebbe voluto firmare da subito, almeno un mese fa. Invece, la discussione – come lui stesso ha confermato nel post gara col Torino – potrebbe addirittura durare oltre dieci giorni. Non un rinnovo semplice, per intenderci. Bisognerà discutere delle clausole unilaterali in favore del club, quelle esercitabili fino al 2020. Insomma, il futuro per l’allenatore degli azzurri comincerà dal 16 maggio con l’attesa riunione a Roma con De Laurentiis per il rinnovo del contratto. Al tavolo della trattativa si discuterà anche dell’ingaggio, che ruoterebbe intorno ai 2 milioni di euro, e di una fiducia che non dovrebbe essere condizionata dai risultati.
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10 maggio 2016
Napoli. Il rinnovo di Sarri bloccato dalle clausole unilaterali