Ci ha creduto maledettamente, lottando sempre con forza e tenacia. Quella maglia del Napoli l’ha indossata con orgoglio e con lo spirito di chi sapeva che prima o poi sarebbe arrivato in alto, onorandola. Gennaro Iezzo ha scritto pagine di storia all’ombra del Vesuvio. Dalla Serie C all’Europa, il numero uno stabiese ha vissuto in azzurro sei anni indimenticabili, rifiutando tutte le altre squadre per restare fedele a una sola maglia. Iezzo è undicesimo, in quanto a presenze, tra tutti i portieri della storia del Napoli. Sono 119 le gare disputate con 96 gol incassati, secondo – sempre in questa speciale classifica – dopo Taglialatela. La sfida di domani contro il Frosinone – quella che si disputerà al San Paolo alle 20,45 – rievoca in lui i ricordi speciali di un’annata straordinaria che culminò con la promozione in A: «Contro i ciociari ho giocato in B e in C – ha raccontato Iezzo a Metropolis – ma porto nel cuore l’eurogol di Trotta che ci spianò la strada della massima serie. Sapevamo che avevamo le carte in regola per fare bene e da quella rete capimmo che stavamo proseguendo sulla strada giusta. Di quel gruppo ho solo buoni ricordi, erano tutti formidabili e tutti con una grande personalità. Non a caso raggiungemmo importanti traguardi e vincemmo il campionato. Anche questo Napoli è straordinario ma è sicuramente diverso da quello di dieci anni fa. E’ un gruppo più tecnico, ci sono veri campioni in ogni singolo reparto. E – ha sottolineato Iezzo – lo dimostrano i punti ottenuti e il miglior calcio d’Italia espresso, penso solo la Juventus abbia fatto qualcosa in più. Questa classifica dice tutto». Un Napoli notevolmente migliorato e che, rispetto allo scorso anno, ha incassato la metà delle reti. Secondo Iezzo, non c’è un motivo preciso e il plauso va a tutta la squadra: «Naturalmente Pepe Reina è il valore aggiunto perché ha carisma, esperienza e rappresenta un leader negli spogliatoi. Ma se il Napoli di Sarri ha fatto dei passi avanti in difesa è grazie a tutti i calciatori che scendono in campo. La squadra fa bene la fase di non possesso e gli stessi attaccanti aiutano anche in fase di copertura, permettendo all’intera difesa di non lasciarsi trovare impreparata».
Iezzo è sicuro anche di chi potrebbe rappresentare il profilo ideale per il vice Reina. Il Napoli è finito sulle tracce di Sportiello, estremo difensore classe ’92 dell’Atalanta che per l’ex portiere stabiese «è forte e con esperienza, ma non va dimenticato anche Luigi Sepe». Il portiere di Torre del Greco, dopo un anno in prestito con la Fiorentina, per il numero azzurro che ha vestito a lungo la maglia del Napoli «è un patrimonio da salvaguardare, ma tutto dipenderà poi dalla società». Sepe ha deciso in estate di andare via perché sapeva che a Napoli avrebbe fatto il secondo di Reina, scegliendo la Fiorentina per un anno da protagonista – non vissuto per l’arrivo di Tatarusanu – prima del rientro all’ombra del Vesuvio. Non è da escludere che possa entrare a far parte del progetto Napoli nella prossima stagione, soprattutto alla luce della rottura (momentanea) con la Viola e Sousa.
Alla domanda su chi sceglierebbe tra tutti i portieri del campionato nostrano, Iezzo non batte ciglio: «Gigio Donnarumma è un grande, è il top – ha concluso – è un talento immenso. Sono sicuro che arriverà molto in alto e che diventerà tra i più forti al mondo. Ha solo 17 anni e difende i pali del Milan, una squadra che ha una storia. E lo fa con grande personalità e carattere, due elementi che lo porteranno molto lontano».