Cosa accadrà per il “papocchio” Lanciano? La domanda dalle cento pistole ha una risposta possibile: alla sentenza della Corte d’Appello Federale non s’opporranno, perché non ne hanno diritto, né la Federcalcio né soggetti terzi (ergo, le società che lottano con il Lanciano per la salvezza in serie B); potrebbe farlo la Procura della Federcalcio ma sarebbe come ammettere un proprio errore, dunque è improbabile; ecco allora che – specie dopo la “sollecitazione” di Tavecchio – dovrebbe essere la Procura del Coni a riaprire il caso. Per scala gerarchica, la magistratura del Comitato Olimpico interverrebbe per sbrogliare la matassa. Con somma urgenza. Già, perché venerdì 20 maggio scorrono i titoli di coda sul campionato cadetto e il 26 dello stesso mese scattano i play-out. Aldo Spinelli, presidente del Livorno, ha chiesto il blocco delle retrocessioni invocando una sorta di class action da parte dei suoi colleghi. Claudio Lotito non s’è accodato perché, prima che co-patron della Salernitana e numero uno della Lazio, è consigliere federale e non può dichiarare “guerra” al Palazzo di cui egli stesso fa parte con ruoli apicali.
Lo scenario è complicato, ma soprattutto i tempi sono strettissimi. L’ipotesi d’un rinvio dello spareggio play-out (finisse oggi il campionato sarebbe Salernitana-Modena, con il Lanciano salvo e il Latina retrocesso) non è mera provocazione né ipotesi buttata lì a mo’ di fantasia, ma una possibilità concreta se davvero dovesse entrare in gioco la Procura del Coni, che porterebbe gli abruzzesi al terzo grado di giudizio. Dove il verdetto d’Appello e di conseguenza la classifica del campionato di B potrebbero essere riscritti, forse fuori tempo massimo. Che confusione…
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