SALERNO – «Mio figlio l’altro giorno a scuola ha fatto a botte con un compagno perché questi aveva definito me, suo padre, un assassino camorrista, Vi rendete conto? Mio figlio è tornato a casa in lacrime chiedendomi perché quella gente ce l’avesse tanto con noi. Già, me lo chiedo anch’io». Non solo cuore di papà per il figlio che sarebbe stato picchiato da alcuni compagni di classe perché il genitore lavora alle Fonderie Pisano indicate come causa di morte in seguito al presunto inquinamento dovuto all’attività dell’opificio. Ma anche la rabbia di un operaio costretto a difendere il posto di lavoro, e del padre di famiglia con sotto gli occhi le lacrime del figlio al ritorno a casa.
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