Gigi Di Biagio ha vinto solo una Coppa Italia di Serie C col Monza. Un palmares inesistente per uno dei migliori centrocampisti italiani della sua generazione. Dai primi anni 90 al 2005 ha militato in A nel Foggia, nella Roma ( pur avendo avuto il suo debutto nella massima seria con la Lazio nell’89) e nell’Inter, per finire la sua carriera ad alti livelli nel Brescia. La sua ultima esperienza di calciatore è consumata in una squadra dal nome poco augurante per un calciatore: La Storta ( sottobosco calcistico laziale)Il Di Biagio mediano è un’invenzione della Zemanlandia foggiana, la squadra delle meraviglie. Poi buonissime stagioni con la Roma dove ritrova anche Zeman. Arriva all’Inter nel 99. La squadra è piena di fenomeni ma Gigi diventa negli anni il perno centrale del centrocampo che ha annoverato alcuni dei migliori calciatori di quegli anni. Soprattutto con Cuper diventa indispensabile metronomo. Sono gli anni oscuri del calcio italiano, con una Juve “agevolata” dai poteri forti del calcio. L’Inter non ha chance di vittoria nonostante Ronaldo ( negli anni successivi verranno svelati i modi e i metodi). Di Biagio, in serie A gioca circa 400 partite e segna una quarantina di reti, non male per un centrocampista con funzioni, principalmente, di interdittore. Di Biagio colleziona anche 31 presenze in nazionale con 3 allenatori (Maldini, Zoff e Trapattoni) partecipando ad Europei e Mondiali, a dimostrazione di come tutti gli allenatori lo abbiano sempre considerato giocatore di proverbiale concretezza. Tutta la sua carriera, però viene ricordata con un suono.Il colpo sordo del pallone che, in un irreale silenzio, si stampa sulla traversa nell’ultimo rigore, calciato da Di Biagio, nei quarti con la Francia del mondiale 98. Nessuno ricorda altro.
SPORT
14 maggio 2016
Gigi Di Biagio, la carriera da calciatore del possibile successore di Conte