«Irreperibile». È questa la dicitura presente sulla note di rintraccio che vede come destinatario un pericoloso boss della malavita flegrea: Felice D’Ausilio. Il pregiudicato, conosciuto negli ambienti di strada con il soprannome di Feliciello, è evaso dal carcere di Nuchis in Sardegna in cui era detenuto. D’Ausilio ha lasciato il penitenziario in Gallura mercoledì mattina con un permesso (il primo concesso per lui dal magistrato di sorveglianza di Sassari) che gli consentiva di recarsi a Napoli per visitare un familiare, ma l’ergastolano Felice D’Ausilio, non ha più fatto ritorno. L’uomo, 36 anni, figlio del boss Domenico detto “Mimì o sfregiato”, è evaso e stando ai primi accertamenti, ha fatto perdere le sue tracce già da giovedì. Infatti non si è mai presentato nell’ufficio della polizia che gli era stato indicato per la firma.
D’Ausilio, una volta arrivato a Napoli, avrebbe dovuto recarsi al commissariato ‘Bagnoli’ per comunicare la presenza in città. Non è avvenuto e da allora l’uomo è irreperibile. Ovviamente sono scattate le ricerche. L’evasione di D’Ausilio desta grande preoccupazione, anche per la pericolosità e lo spessore criminale degli affiliati al suo clan. L’uomo non aveva, prima d’ora, ottenuto permessi per recarsi in Campania. Se poi si colloca l’evasione di D’Ausilio in un clima di forte tensione tra i gruppi criminali che operano tra Bagnoli, Fuorigrotta e Soccavo i timori di uno scontro armato da cosche sono più che motivati. “Feliciello” potrebbe essere tornato a Napoli anche, e soprattutto, per mettere ordine nell’area già interessata nei mesi scorsi dai sogni di gloria e di egemonia del ras Alessandro Giannelli che ha tentato di occupare gli spazi lasciati vuoti dal clan D’Ausilio dopo la scure giudiziaria che si è abbattuta sul padrino Domenico.
L’area occidentale, nelle scorse settimane, è stata al centro di episodi di recrudescenza criminale che ha così spinto gli uomini in divisa ad intensificare i controlli e i sequestri nell’area. La zona incriminata è quella tra il rione Traiano, Fuorigrotta, Bagnoli e ora anche Pianura che ha ereditato da Bagnoli lo scettro di ‘zona più calda’: qui infatti fino a poche settimane fa hanno soffiato i venti di faida tra i gruppi criminali della zona.