La Ego Eco può partecipare alla gara per l’affidamento quinquennale del servizio d’igiene urbana a Castellammare di Stabia. A stabilirlo è la settima sezione del Tar della Campania che ha accolto il ricorso contro l’esclusione presentato dalla società di Cassino. Stringente e inutile la clausola relativa all’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali categoria 8, classe c “intermediazione e commercio di rifiuti”, previsto nel disciplinare di gara. In pratica, per partecipare alla gara indetta dalla Sua (stazione unica appaltante) su commissione del comune di Castellammare, secondo il disciplinare, bisognava essere in possesso del requisito di “intermediazione e commercio di rifiuti”. Un requisito, secondo i giudici del Tar, non necessario trattandosi di un appalto che prevede servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Eppure, inizialmente, la Sua e il comune di Castellammare, avevano escluso la Ego Eco proprio perché non aveva questo requisito. La società aveva presentato ricorso al Tar e i giudici lo hanno accolto, condannando il Comune a pagare 2 mila euro. La Ego Eco, dunque, dev’essere riammessa alla gara e soprattutto la Sua dovrà considerare anche l’offerta presentata dalla società di Cassino per la gestione del servizio a Castellammare per i prossimi 5 anni.
Una telenovela infinita quella tra la società del plurindagato Vittorio Ciummo e la città stabiese. Una storia cominciata subito dopo il fallimento della Multiservizi e andata avanti, attraverso la crisi dei rifiuti e ombre sulle proroghe, per quasi due anni, fino all’arrivo del commissario prefettizio che ha definitivamente liquidato la società di Cassino.
La speranza degli stabiesi è che ora possa essere affidato al più presto l’appalto quinquennale che dovrebbe garantire una migliore qualità del servizio.