Lo scontro sulla villa comunale accende una campagna elettorale partita in sordina. L’auspicio di tenere i toni bassi va a farsi benedire quando il dibattito tocca il tasto dolente del restyling del lungomare. E non potrebbe essere altrimenti considerato che si tratta dell’opera che sta maggiormente a cuore ai cittadini di Castellammare.
Ad aprire le danze è il candidato del Pd Antonio Pannullo che promette «il giorno dopo la mia elezione sono pronto a utilizzare quelle transenne per incatenarmi, fin a quando non avremo risposte dalla Regione. La villa comunale rappresenta l’identità di questa città, mille persone sono scese in strada per manifestare la loro insoddisfazione e far riprendere e completare i lavori è il mio primo obiettivo. In questa ottica la filiera istituzionale può funzionare ed essere decisiva». Insomma, il candidato del Partito Democratico punta sul filo diretto con la Regione per trovare una soluzione. Apriti cielo. «La filiera istituzionale? Io conosco la filiera dei pomodori – replica Salvatore Vozza, candidato sindaco del movimento Per Castellammare – Invece di parlare a vanvera mettessero sul tavolo i progetti. Io comincerò a lavorare già da martedì con la mia giunta per trovare una soluzione e quello per la villa sarà il primo atto che firmerò da sindaco».
Ci va giù pesante Gaetano Cimmino, candidato sindaco del centrodestra: «Siamo all’assurdo. Si ripresenta alle elezioni la stessa compagine, cambiata poco o nulla, che ha causato il disastro – dice – Sulla questione del lungomare dobbiamo essere chiari: dobbiamo individuare i responsabili, tecnici e politici, ovvero coloro che hanno permesse questo scempio. L’ultima amministrazione di centrosinistra ha fatto in modo che si perdessero, con ogni probabilità in maniera definitiva, i fondi per il completamento. Ora bisogna lavorare giorno e notte per far rientrare il progetto nella nuova programmazione per i fondi europei».
«Adesso, in campagna elettorale, usciranno fuori con soluzioni mirabolanti per risolvere tutti i problemi della città. Ma il vero problema sono loro – accusa Vincenzo Amato, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle – La verità è che Castellammare non cambia, se non vanno via loro. Sulla questione villa siamo molto critici, il problema è stato il loro modo di fare politica che non cambierà mai. Sono partiti i lavori senza nessun confronto con i cittadini e gli operatori economici, un giorno magari scopriremo perché questo restyling doveva partire per forza. Appena arriveremo a guidare la città ci adopereremo per ripristinare il lungomare».
Parte da lontano Gennaro Comentale, candidato sindaco di Rivoluzione Cristiana: «Ci sono dubbi sull’aggiudicazione della gara, sullo smaltimento delle betonelle e i mosaici attaccati con la colla – spiega – Già le precedenti amministrazioni di centrosinistra avevano iniziato con la distruzione della bella pavimentazione esistente e l’ultima ha dato la mazzata finale. La filiera istituzionale non serve a nulla, la villa è un bene super partes e la Regione deve colmare questa falla restituendo quei fondi persi per inettitudine».