E’ terminato l’incidente probatorio per il caso di Fortuna, la bimba lanciata nel vuoto al Parco Verde di Caivano. L’udienza è durata due ore e mezza ed è servita a congelare le prove emerse durante le indagini dalle testimonianze e dai racconti delle due sorelline dell’amica del cuore di Fortuna. Sono due bambine di cinque e tre anni che questo pomeriggio, a turno, prima una e poi l’altra, hanno risposto alle domande del gip Buccino Grimaldi. L’audizione è avvenuta in un ambiente protetto e alla presenza di una psicologa. E’ stata infatti l’esperta a fare alle bambine le domande che il giudice e gli avvocati delle altre parti (che erano tutti in una stanza adiacente, al di là di uno specchio che consentiva loro di assistere non visti) di volta in volta ponevano per ricostruire gli abusi e gli orrori e gli ultimi momenti di vita di Fortuna. “Un racconto straziante” ha commentato l’avvocato Angelo Pisani al termine dell’audizione. Domani l’incidente probatorio continuerà per riprendere ad ascoltare la piccola di tre anni, che oggi dopo un po’ ha mostrato segni di insofferenza e agitazione e per questo si è preferito interrompere e riprendere domani. E sempre domani è prevista anche l’audizione della più grande delle sorelline supertestimoni, l’amica del cuore di Fortuna. All’udienza di oggi erano presenti anche Raimondo Caputo, indagato per la morte di Fortuna e gli abusi sulle bimbe, e Marianna Fabozzi, la compagna di Caputo e madre delle bambine, accusata di aver coperto con il silenzio gli abusi dell’uomo. L’inchiesta è coordinata dal pm Claudia Maone e dal procuratore aggiunto Domenica Aroma della Procura di Napoli nord coordinata dal procuratore Francesco Greco. Circondate da giocattoli, in una stanza con le pareti colorate. Così le tre figlie di Marianna Fabozzi, compagna del presunto omicida di FORTUNA Loffredo e sorelline di Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni morto un anno prima di FORTUNA in circostanze analoghe, hanno trascorso il pomeriggio nel Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa (Caserta). Le tre bimbe, assicura chi era presente nella stanza adiacente, non si sono neanche accorte che si trattava di un interrogatorio. L’incidente probatorio nel quale le tre bambine vengono ascoltate dal gip con l’aiuto di una psicologa è iniziato oggi: a parlare è stata la più grande delle tre sorelline, la stessa che ha impresso una svolta decisiva alle indagini cambiando la versione dei fatti di quel 24 giugno 2014, quando FORTUNA cadde dal palazzo e morì, spiegando che fu Raimondo Caputo a buttarla giù dal terrazzo dell’ottavo piano. Una versione che ha spinto i pm a richiedere al gip la custodia cautelare in carcere per Caputo. La bambina ha confermato interamente la sua versione dei fatti, stimolata dalle domande della psicologa. Ci sarebbe stato anche il tempo, come era previsto, di sentire la seconda sorellina, ma quest’ultima, dopo aver dato le prime risposte, si è mostrata stanca e si è preferito rimandare a domani quando dovrebbe essere sentita anche la più piccola.
CRONACA
18 maggio 2016
Fortuna, terminato incidente probatorio: la sorellina di Antonio conferma le accuse