Cinque anni di convivenza tra alti e bassi, tra denunce prima presentate e poi ritirate. Ritirate ogni volta che i due facevano pace. Sono stati così gli anni in cui Enza Avino, la donna di Terzigno uccisa a 37 anni dal suo ex, e Nunzio Annunziata, assassino reo confesso, hanno vissuto sotto lo stesso tetto. Una storia tormentata e segnata dall’ossessione che lui aveva per lei. Una storia che lui ha provato a raccontare al giudice monocratico Agnese Di Iorio del Tribunale di Nola, davanti alla quale si sta svolgendo il processo per stalking. Accusa per la quale Annunziata era finito in cella, ma poi venne scarcerato dal Tribunale del Riesame di Napoli e dopo due mesi ammazzò la donna. Imputato per atti persecutori Nunzio Annunziata, difeso dall’avvocato Giovanni Tortora, ieri ha scelto di essere interrogato da accusa e difesa. Ha tentato di raccontare la sua storia con Enza come fosse simile a quella di tanti altri: periodi di pacifica convivenza e altri di massima tensione, con lei che lo andava a denunciare e poi ritirava le querele quando facevano pace. Ma quel tentativo di ridimensionare la storia, finita tragicamente il 14 settembre 2015 con l’uccisione di Enza, è stato vano. Perché è vero che i due processi- quello per lo stalking e quello per l’omicidio- sono due cose distinte, ma l’uno è la premessa dell’altro, con quella barbara uccisione che testimonia come gli atti persecutori denunciati dalla donna fossero reali. E così mentre Annunziata raccontava la storia con Enza, senza nominare i tragici fatti, c’è stata una domanda del giudice Di Iorio: «Lei sa che fine ha fatto Avino?». «Sì, lo so»- ha risposto l’imputato. E sull’aula è calato il gelo. Il racconto di Nunzio Annunziata, durato circa mezz’ora, si è chiuso così. Con quell’ammissione, con un silenzio pesante.
Poco prima avevano testimoniato la dirigente scolastica e un’insegnante dell’istituto che Enza frequentava per i corsi serali. Anche lì Nunzio Annunziata andava a minacciarla e insultarla, una persecuzione alla quale donna tentava di sottrarsi con tutte le sue forze. Sia la dirigente scolastica, sia l’insegnante hanno riferito ulteriori episodi di minacce e aggressioni rispetto a quelli già raccontati al giudice da un altro professore in una precedente udienza. A completare il quadro dei testimoni, ieri, c’è stata l’ex moglie di Nunzio Annunziata. Anche la donna ha raccontato di avere subìto maltrattamenti in famiglia durante il suo periodo di convivenza con il 38enne di Terzigno. Ne ha fatto il ritratto di un uomo violento che anche nei suoi confronti adottò un comportamento persecutorio. Il processo per lo stalking si avvia alle battute finali: nella prossima udienza, fissata a fine giugno, è prevista la requisitoria del pubblico ministero con la richiesta di condanna. Quello per l’omicidio, invece, si aprirà agli inizi di giugno sempre davanti al Tribunale di Nola dopo che un errore nel decreto di giudizio immediato fece saltare il processo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Napoli.