Condannata a sei anni per aver abusato di due minorenni. Una storia assurda, nascosta dietro le mura di casa. Un disegno per raccontare un abuso sessuale. Le mani strette da quella mano, le lacrime che scivolano sul viso di quella bimba e quella donna che le palpa il seno e i glutei. Non è un gioco e nemmeno un brutto sogno. Quello che la bambina rivive tracciando con la punta di una matita sul foglio è violenza. La più cruenta, la più assurda, la più atroce ed inaccettabile, quella che cancella in un secondo l’innocenza di una bambina di appena 11 anni, le violenta l’anima e il corpo.
Il suo incubo inizia nel 2003. Ha appena 11 anni e vive insieme alla zia nel rione del piano di Napoli. Sua madre lavora il padre è detenuto e lei cresce con un’amica di famiglia di cui i genitori si fidavano. La mamma adottiva, dolce e premurosa, si trasforma in un orco maledetto. Abusa di lei. Sarà l’inizio di un lungo calvario che si è concluso solo nei giorni scorsi quando la procura generale della repubblica della Corte di Appello di Napoli ha dato il via libera all’arresto della donna di Torre Annunziata. Altre due denunce nei confronti della donna permisero di ricostruire più episodi di abusi per lo stesso reato ai danni di altri minorenni. La donna è stata condannata.
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