Hanno chiamato la polizia affinchè lo aiutasse ma lo hanno ucciso. E’ accaduto in Florida. Chase Sherman, 32 anni, n preda a una crisi psicotica dopo aver assunto marijuana sintetica è morto dopo essere stato colpito 15 volte con la pistola Taser. A chiamare gli agenti, i genitori del ragazzo in cerca d’aiuto.
Era il novembre 2015. Chase era atterrato da poco all’aeroporto di Atlanta con la sua famiglia, di ritorno dal matrimonio di suo fratello che si era svolto nella Repubblica Dominicana. Per tornare a casa, in Florida, avevano noleggiato un’auto, ma durante il viaggio Chase, che aveva ammesso di essersi drogato in quel periodo, aveva cominciato a comportarsi in modo strano e a dare in escandescenze tentando di saltare giù dalla macchina. «Non riuscivamo a tenerlo fermo e quindi abbiamo deciso di lanciare un allarme per chiedere assistenza medica». Quando gli agenti sono arrivati, però, la situazione è diventata ancora più drammatica. Due di loro, Samuel Smith e Joshua Sepanski, hanno lottato con Chase che tentava di divincolarsi e di afferrare le loro pistole per fermarli e gli hanno scaricato addosso 15 colpi con le pistole Taser. Un massacro in piena regola davanti agli occhi terrorizzati dei suoi genitori e della fidanzata. Nessuno di loro ha finora subito ripercussioni: attualmente sono tutti in servizio e continuano a lavorare.