«Abbiamo avvertito quattro o cinque colpi di pistola in rapida successione: pensavamo fosse un agguato di camorra, abbiamo temuto di morire». è l’angosciante testimonianza raccolta dagli agenti del locale commissariato di polizia intervenuti sul molo di ponente dopo la raffica di spari capace di trasformare una tranquilla serata di inizio estate in una notte di terrore all’ombra del Vesuvio: un incubo provocato dal raptus di follia di un ex vigile urbano – già arrestato nel 2000 per detenzione illegale di arma da fuoco e minacce di morte ai familiari – pronto a impugnare una Beretta custodita in casa e a fare fuoco all’impazzata dal balcone della sua abitazione di via Calastro in direzione delle barche ormeggiate al porto.
Agli uomini in divisa guidati dal primo dirigente Davide Della Cioppa sono bastate due rapide verifiche sul posto e la ricostruzione di alcuni cittadini per individuare l’abitazione da cui erano stati esplosi i colpi di pistola. Sono stati proprio alcuni passanti – richiamati dal fascino della nuova passeggiata porto-scala inaugurata dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello – a indicare agli uomini in divisa lo stabile di via Calastro da cui provenivano gli spari: immediatamente sono scattate le indagini da parte dei poliziotti della squadra volanti, a cui è bastato scorrere l’elenco dei condomini segnato sul citofono del palazzo per individuare il possibile responsabile del far west. Perché il nome di L.D.C. – 69 anni, ex vigile urbano oggi in pensione – è saltato subito all’occhio degli investigatori, evidentemente a conoscenza dei “pericolosi precedenti” dell’uomo. L’ex agente di polizia municipale, infatti, era stato arrestato nel 2000 per detenzione illegale di armi e per avere minacciato di uccidere alcuni parenti. Un episodio immediato è scattata la perquisizione all’interno dell’appartamento di L.D.C., trovato dagli agenti di polizia in evidente stato di agitazione. Durante i controlli in casa dell’ex vigile urbano, i poliziotti non solo hanno ritrovato il revolver utilizzato per seminare il panico al molo bensì ulteriori tre pistole di libera vendita con relativo munizionamento e due palette segnaletiche in uso ai corpi di polizia con la scritta Comune di Torre del Greco- Polizia Urbana: le armi e le palette segnaletiche sono finite sotto sequestro, mentre il pensionato è stato denunciato a piede libero con le accuse di spari in luogo pubblico e detenzione illegale di distintivi appartenenti alle forze dell’ordine.
Le indagini degli agenti di polizia proseguiranno per risalire all’esatta provenienza delle due palette segnaletiche trovate in casa di L.D.C.: l’ipotesi al momento più verosimile lascerebbe pensare a un “ricordo” portato via dall’ex vigile urbano dal comando della polizia municipale di Torre del Greco, dove l’improvvisato pistolero di via Calastro lavorava fino al raptus di follia pagato con l’arresto del 2000.
CRONACA
12 giugno 2016
Torre del Greco. Terrore al porto: ex vigile urbano spara contro le barche