Suo figlio, Brock Turner, ex nuotatore e studente di Stanford, è stato condannato per avere violentato una ragazza in stato di semi incoscienza, dopo una festa, e di averla lasciata seminuda dietro a un cassonetto. Ma la mamma, Carleen Turner, aveva chiesto al giudice di essere comprensivo: mandarlo in prigione, secondo lei, sarebbe una «condanna a morte». Come aveva fatto anche il marito, ha scritto una lettera. «La prego, per favore, non lo mandi in galera. Lo guardi. Non sopravvivrà. Sarà danneggiato per sempre e temo che sarebbe il bersaglio più grande. Un ragazzo di Stanford, un universitario, un atleta universitario, e tutta questa pubblicità. Questa sarebbe una condanna a morte». Turner è poi stato condannato a sei mesi di carcere e tre anni di libertà vigilata: una pena «lieve», perché rischiava fino a 14 anni di detenzione.