Una “stabile organizzazione” costituita da italiani e albanesi dediti allo sfruttamento della prostituzione ai danni di rumene, brasiliane e italiane sul litorale domiâziââo, nel Casertano. E’ quanto emerso dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, culminate oggi nel decreto di fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di 10 indagati ritenuti responsabili di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed estorsione. L’associazione curava ogni fase dell’attività di meretricio, dall’individuazione delle ragazze alla spartizione dei proventi, passando per l’assegnazione metodica dei posti di ogni singola âprostituta per cui ogni sfruttatore pagava una quota in denaro direttamente o con riscossione che avveniva sul posto per il tramite della âdonna. Sono stati âaccertati quattro tentativi di estorsione ai danni di altrettante donne di nazionalità italiana e rumena alle quali è stata avanzata la richiesta del versamento di 50â0 euro con cadenza mensile per poter liberamente esercitare l’attività di prostituzioneâ, così come è stato accertato il compito esclusivo di due cittadini italiani nell’accompagnamento delle donne sul “luogo di lavoro”. I due erano in contatto con gli sfruttatori delle âprostitute con cui si organizzavano per gli appuntamenti e il successivo trasporto e da loro percepivano il corrispettivo in denaro per il servizio reso. Il provvedimento d’urgenza si è reso necessarioâ, spiega la Procura,â anche alla luce delle gravi minacce di morte realizzate da alcuni degli associati nei confronti delle giovani prostitute che non avevano versato la quota estorsiva richiesta.
CRONACA
21 giugno 2016
Le prostitute della Domiziana dovevano pagare 500 euro al mese: 10 fermi dalla Procura