Ha viaggiato per oltre 200 kilometri per raggiungere il luogo dove, grazie all’alta marea, sua figlia Adelaide, appena 15 mesi, sarebbe potuta morire annegata. Una lucidità malvagia per un piano che non lasciava nulla al caso. La notizia arriva dalla Francia. Protagonista una donna di 39 anni, Fabienne Kabou, ora a processo in Francia con l’accusa di infanticidio. La tragedia risale al novembre del 2013 quando la donna, di origine senegalese, ha preso la piccola ed è salita su un treno che da Parigi l’ha portata nel nord a Rang-du-Fliers, poi da lì ha preso un autobus per recarsi a Berck-sur-Mer, nei pressi di Calais. Una volta raggiunta la spiaggia ha abbandonato lì la figlia, tornandosene in treno a Parigi. Il corpo senza vita della bimba è stato ritrovato il giorno dopo da un pescatore.
La piccola, è poi risultato dalle indagini, all’anagrafe non esisteva non essendo mai stata registrata. Risaliti a lei tramite alcune immagini delle videocamere di sorveglianza della cittadina, gli inquirenti infine hanno arrestato la donna che ha lasciato dichiarazioni sconcertanti. La 39enne ha detto agli investigatori di sentire delle voci e di essere perseguitata dalle forze del male che l’hanno spinta a uccidere sua figlia.