Su disposizione della Dda di Lecce, 35 persone sono state fermate dalla polizia di Taranto nell’ambito di un’operazione antimafia che ha smantellato il clan Di Pierro, attivo nel capoluogo tarantino. Ai fermati vengono contestati diversi tentativi di omicidio, estorsioni, associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione di armi. “La citta’ e’ nostra”. Cosi’ il presunto boss di Taranto, Cosimo Di Pierro, a capo dell’omonimo clan mafioso smantellato stamani dalla polizia di Stato con 35 fermi, commenta con alcuni presunti affiliati alla sua organizzazione il controllo indiscusso delle attivita’ illecite nel capoluogo tarantino. La conversazione, che e’ stata intercettata dalla polizia, e’ contenuta – a quanto viene riferito dagli investigatori – negli atti dell’indagine della Dda di Lecce. I magistrati contestano ai fermati anche l’associazione mafiosa. I poliziotti, guidati dal questore Stanislao Schimera, durante le indagini hanno anche ripreso in diretta un rito di affiliazione al clan mafioso e hanno recuperato un numero “rilevate” di armi. Solo stamani, nel corso dell’esecuzione del decreto di fermo, sono state sequestrate cinque pistole, 350 grammi di hascisc e reperti archeologici. All’operazione hanno partecipato circa 200 agenti.
CRONACA
21 giugno 2016
Taranto, 35 fermi. Il boss al telefono: “La Città è nostra”