Progetti di bonifica e messa in sicurezza per 48 discariche in Campania, finanziati con fondi POR dalla Regione nel giugno del 2013, mai realizzati, che avrebbero causato un danno erariale di oltre 27 milioni di euro e messo a rischio la salute dell’ambiente e dei cittadini. Sono le contestazioni che la Procura della Corte dei Conti per la Campania rivolge a quindici persone – tra le quali figurano anche gli ex presidenti della Giunta regionale Antonio Bassolino e Stefano Caldoro – nell’ambito di indagini, ancora in corso, della Guardia di Finanza di NAPOLI su politici, dirigenti e funzionari della Regione e di vari Comuni dell’Avellinese. Complessivamente, e’ stato accertato nel corso dell’attivita’ investigativa della Polizia Tributaria partenopea coordinata da sostituto procuratore generale Donato Luciano, sono duecento, in tutt’Italia, le discariche non conformi alla direttive europee. Di queste 14 contengono rifiuti pericolosi e 48 si trovano in Campania. “Non si contesta nessuna ipotesi di danno ambientale a carico della Regione”, dice in una nota l’ex assessore all’Ambiente della Giunta Caldoro, Giovanni Romano, per il quale “i siti interessati sono costituiti da discariche comunali realizzate e gestite dai Comuni in violazione di norme di legge e, come tali, da bonificare”. “L’ipotesi – continua l’ex assessore – riguarda esclusivamente l’avvio di un’istruttoria di responsabilita’ amministrativa per eventuali danni erariali causati da ritardi”. “Nessun collegamento, quindi, – precisa Romano – con inquinamenti ambientali e con i fenomeni di ‘Terra dei Fuochi'”. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per questa grave mancanza, ha condannato lo Stato italiano al pagamento di somma forfetaria pari a 40 milioni e all’erogazione di altri 43 milioni, ogni sei mesi. In tutto, finora, sono stati versati oltre 113 milioni di euro e di questi oltre 27 riguardano proprio la Campania. Il Ministero dell’Economia sta ora recuperando questi soldi rivalendosi nei confronti degli enti che sono ritenuti responsabili della mancata attuazione delle opere, tra cui figurano, in Campania, la Regione e alcuni comuni dell’Irpinia. Tra i quindi destinatari degli inviti a dedurre, oltre agli ex governatori Bassolino e Caldoro, figurano anche l’ex assessore regionale Giovanni Romano, l’ex commissario delegato per le criticita’ in materia di bonifiche dei suoli, delle falde acquifere e delle acque superficiali della Regione Campania, Massimo Menegozzo, e tre sindaci irpini in carica, che, in passato hanno ricoperto il ruolo di responsabile dei progetti di bonifica. Commenta Stefano Caldoro in un tweet: “Corte dei conti e bonifiche. Fatti i piani previsti da legge, trovate le risorse. Tempi rapidi rispetto al passato. Coscienza a posto” mentre Antonio Bassolino afferma: ”Sono fiducioso che tutto sara’ chiarito, come sempre”. L’attivita’ investigativa delle Fiamme Gialle, che sta andando avanti, mira a fare luce, principalmente, su eventuali comportamenti dolosi legati alla mancata realizzazione delle importanti opere di bonifica imposte dalle normative nazionali che obbligano Comuni e Regione al ripristino ambientale.
CRONACA
29 giugno 2016
Discariche: bonifiche mai attuate, 27 milioni di danni in Campania