Duecentonovantuno test genetici, da 800 euro l’uno, prescritti tutti nello stesso distretto e dallo stesso medico nel solo 2015. Sono questi i numeri intorno ai quali ruoterebbe l’ennesimo scandalo delle ruberie tra l’Asl Na 3 Sud e i centri convenzionati. In particolare uno, di Torre Annunziata, dove sarebbero stati indirizzati tutti i pazienti di un medico di Santa Maria la Carità in servizio nel distretto di Pompei. Per capire l’abnormità dei numeri basta considerare che i test genetici si prescrivono solo in casi di malattie neoplastiche o sterilità e per poterle prescrivere il medico di base dovrebbe attenersi al parere di un genetista. La media, all’interno dell’Asl Na 3 Sud, è di circa l’80% in meno rispetto ai numeri fatti registrare dal solo distretto di Pompei. Il sospetto che possa trattarsi di un imbroglio è forte e d’altronde la stessa Asl ha avviato un’inchiesta interna. Senza precludere la possibilità di denunciare tutto alla Procura. D’altronde a scoprire l’anomalia delle prescrizioni di test genetici è stato proprio il commissario straordinario Antonietta Costantini, che ha relazionato sul fatto anche il Governatore della Regione Campania. Non a caso Vincenzo De Luca nei giorni scorsi ha usato parole forti per descrivere la situazione attuale della Sanità campana. «Si ruba ancora. E qualcuno finirà in galera prima o poi. Io spero più prima che poi. Altro che lanciafiamme, qui ci vorrebbe ben altro», aveva detto il Governatore che ha lanciato una vera e propria crociata contro gli sprechi nella Sanità. Proprio De Luca, durante un’intervista all’emittente Lira Tv aveva fatto cadere i veli sull’inchiesta interna condotta dall’Asl Na 3 Sud e dal commissario straordinario Antonietta Costantini: «Un medico ha fatto più di 200 prescrizioni allo stesso laboratorio. Il valore di ogni prestazione è 800 euro, perché si tratta di indagini genetiche, le più costose. Ci sono medici che continuano a compiere atti di una scorrettezza unica», aveva detto il Governatore. De Luca, tuttavia, ha escluso un blocco delle prestazioni nei centri convenzionati. «Non ci sarà nessuna interruzione, anche perché servizi salvavita come la radioterapia e la dialisi prescindono dai tetti di spesa», aveva detto durante la stessa intervista ai microfoni dell’emittente Lira Tv. La vera battaglia il Governatore della Campania la vuole condurre contro i furbetti che rendono insufficienti, ogni anno, i fondi messi a disposizione dalla Regione per gli esami diagnostici e le analisi. Il progetto prevede l’istituzione di un cervellone elettronico: «Dal mese di luglio obbligheremo tutti a trasmettere le informazioni sulla piattaforma informatica della Regione, che non esisteva e che abbiamo dovuto mettere in funzione – aggiungendo – non sarà più possibile speculare o rubare». E dopo un’attenta analisi dei numeri della Sanità campana la situazione appare piuttosto chiara: «Solo a Napoli si continua a rubare, nel resto della Campania la situazione è sensibilmente migliorata e le speculazioni in alcune realtà sono quasi scomparse».
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