“Ci stringiamo alla famiglia di Vincenzo D’allestro, venuto ad abitare ad Acerra da circa un anno. Al dolore per la strage si aggiunge l’orrore per i modi particolarmente efferati con i quali i terroristi islamisti hanno dato la morte agli ostaggi. Esprimo tutto il cordoglio mio e dell’intera comunità di Acerra.” Questo il messaggio con cui il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, recatosi presso l’abitazione della vittima insieme al comandante dei vigili di Acerra e un ispettore della polizia di stato, esprime la propria vicinanza alla famiglia . Vincenzo, imprenditore nel settore tessile, aveva 46 anni, era nato in Svizzera ma da una famiglia casertana (Piedimonte Matese) e si era trasferito ad Acerra nemmeno un anno fa. E’ una delle nove vittime italiane trucidate ieri dal commando dell’Isis in un bar di Dacca (Bangladesh) frequentato da occidentali. Nato a Wetzikon, in Svizzera, D’Allestro era nel locale dove è avvenuta la strage in compagnia di un’altra delle vittime italiane, Nadia Benedetti, che nella capitale ha un negozio. Anche la moglie, Maria Gaudio, coetanea di Vincenzo, è originaria di Piedimonte Matese. Vincenzo e Maria si erano sposati nel 1993.