Gennaro De Tommaso, detto ‘Genny ‘a carogna’, ex capoultras del Napoli coinvolto negli scontri della finale di Coppa Italia a Roma del 2014 nel corso della quale perse la vita Ciro Esposito, rischia una condanna a 18 anni di carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’arresto a ottobre di tutta la famiglia De Tommaso, ha svelato un traffico internazionale di sostanze stupefacenti dall’Olanda all’Italia con base operativa a Forcella, il quartiere di origine di ‘Genny’. A incastrarlo sono state le intercettazioni telefoniche ed ambientali nelle quale si era riuscito a comprendere che era proprio ”a carogna’ che assieme al padre e allo zio, per il quale il pm ha chiesto 16 anni di carcere, importavano tonnellate di hashish con tir e auto. ‘Genny ‘a carogna’ era salito alla ribalta delle cronache durante la finale di Coppia Italia a Roma tra il Napoli e la Fiorentina. Come capoultras del gruppo della curva A ‘Mastiffs’ si era arrampicato sulle grate dell’Olimpico di Roma per parlare con le forze dell’ordine e i calciatori del Napoli e conoscere le condizioni di salute del tifoso partenopeo che poche ore prima era stato ferito da un colpo di pistola esplosa dall’ultras della Roma, Daniele De Santis. Indossava una maglietta nera con una scritta coloro oro: ‘Speziale libero’. Per quella t-shirt, che inneggiava al ragazzo catanese accusato di aver ucciso durante un derby con il Catania l’ispettore della polizia Filippo Raciti, De Tommaso incasso’ un Daspo di 4 anni. La sentenza e’ stata rinviata a fine mese dopo le discussioni degli avvocati.
CRONACA
5 luglio 2016
“Genny a carogna” nei guai: ecco cosa chiede il pm