No al filobus ai Colli Aminei. La protesta si infiamma tra i residenti e i commercianti di via Santa Teresa degli Scalzi, dove tré giorni fa è stato aperto il cantiere dei lavori per la realizzazione del progetto. Dopo i tanti flash-mob di protesta dei mesi scorsi, si rinnovano i motivi di critica verso l’amministrazione comunale che ha dato l’ok. «Si continua a presentare il progetto come una moderna soluzione per la salvaguardia ambientale, ma in realtà l’opera è stata realizzata per utilizzare i filobus (circa 90) che giacciono dagli anni 2000 nei depositi della Anm (Stella polare in via Brin), mentre ci saranno serie difficoltà per la circolazione e per il traffico sull’asse Colli Aminei – Museo Archeologico», tuonano gli esercenti. Senza dimenticare di considerare la perdita del valore immobiliare degli appartamenti ai primi piani che insistono direttamente sui Colli Aminei, perdita che andrebbe dal 8% al 12 % e che non è stata calcolata nell’analisi costi benefici, documento obbligatorio per la realizzazione di opere pubbliche e che addirittura non risulterebbe predisposto per il progetto specifico. «Questi lavori sono stati fortemente voluti dall’ex assessore comunale Anna Donati – interviene Gennaro Acampora, consigliere municipale del Pd al suo secondo mandato -. Sin dall’inizio ci sono state proteste e il Comune sospese i lavori per apportare altre modifiche, ma si è proseguito ugualmente. L’unica cosa positiva è l’aumento dell’illuminazione, che sarà potenziata e forse una maggiore frequenza di mezzi di trasporto pubblico. Ma – rimarca il consigliere del Pd – le cose negative per l’estetica rimarranno, a cominciare dall’impatto visivo forte, trattandosi forse di un intervento di mobilità non al passo con i tempi dal punto dell’innovazione». Tuttavia sono tanti i residenti che storcono il naso di fronte all’opera pubblica, secondo Acampora: «Sono tanti i cittadini che si ritroveranno questi grossi pali davanti alle proprie abitazioni sia ai Colli Aminei sia a via Santa Teresa e corso Amedeo di Savoia». Per Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità, «si tratta di un progetto molto dibattuto nel quartiere in questi anni, poiché una parte dei cittadini lo contesta per l’impatto ambientale. Ma bisognerebbe capire gli effetti sulla mobilità». Una voce fuori dal coro è quella di Ciro Guida, neo eletto consigliere alla III Municipalità in quota Napoli in Comune a sinistra: «Ovvio che vi siano disagi per il cantiere, che rimarrà almeno per due settimane. Ma si tratta di un’opera che abbiamo seguito già con l’ex assessore municipale Salvatore Parisi e che porterà benefici in due direzioni, sia per la riduzione dell’inquinamento ambientale trattandosi di filobus elettrici, sia per la doppia illuminazione che arriverà fino all’Emiciclo di Capodimonte».
CRONACA
8 luglio 2016
Napoli. La protesta: “No al filobus ai Colli Aminei”