Dalle parole ai fatti, a caccia dei riscontri dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Alfonso Loreto, giovane capo dell’omonimo clan attivo sul territorio, ascoltato sui rapporti tra la vita amministrativa cittadina, gli affari pubblici e gli interessi della cosca.
Così gli uomini della Dia, su ordine della Direzione distrettuale Antimafia di Salerno hanno eseguito accertamenti e perquisizioni all’alba di ieri, raggiungendo le abitazioni di politici e personaggi ritenuti vicini al gruppo criminale, parti ipotizzate di un disegno accusatorio che inquadra un asse criminale tra l’attuale gestione amministrativa e il clan Loreto-Ridosso, con ipotesi di reato di voto di scambio politico-mafioso per le ultime elezioni amministrative del 2013 e regionali del 2015. Nel mirino, ancora una volta dopo il primo blitz del 18 settembre scorso, il gruppo politico del sindaco Pasquale Aliberti, la sua elezione e quella della moglie Monica Paolino.
In primis, la squadra investigativa ha raggiunto l’abitazione di Nello Maurizio Aliberti, imprenditore e fratello del primo cittadino, già al centro della precedente fase investigativa, ora interessato dalle verifiche in qualità di referente politico del clan: secondo i magistrati avrebbe fatto da intercessore, relazionandosi con i malavitosi per conto del fratello, assumendo un ruolo di raccordo. Nel mirino sono finiti anche Roberto Barchiesi, consigliere comunale di maggioranza, eletto nella lista “Grande Scafati”, secondo le accuse costituita ad hoc per raccogliere i voti al centro dell’inchiesta, provenienti dalla base del gruppo Loreto.
Il suo nome sarebbe stato inserito in sostituzione di quello di Andrea Ridosso, che per il suo cognome avrebbe creato problemi.
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