Aniello Mormile, quando fece quella manovra folle e la corsa contromano, non poteva rendersi conto del pericolo a cui andava incontro perché era ubriaco. Nessuna volontarietà, quindi: il capo di imputazione va riqualificato in duplice omicidio colposo. La richiesta arriva al termine dell’arringa difensiva degli avvocati del ragazzo, al momento accusato di omicidio volontario per la morte della fidanzata ventiduenne, Livia Barbato, e di Aniello Miranda, quarantottenne di Torre del Greco.
I fatti risalgono alla notte tra il 24 e il 25 luglio 2015, dopo una serata in un locale di Pozzuoli. Nello, alla consolle, beve diversi cocktail mentre suona. Tasso alcolemico, accerteranno gli esami, pari a 2.15. Dopo la serata va via con la fidanzata. Alle 4.41 la Clio con a bordo i due si schianta, contromano, contro l’automobile di Aniello Miranda poco dopo Fuorigrotta sulla Tangenziale in direzione Pozzuoli. Lui non ricorda nulla. La testimonianza di quegli attimi terribili è registrata in un video: il dj guida fino alla barriera di Pozzuoli, accosta e fa inversione a U, proseguendo contromano e rischiando più volte l’incidente, fino al frontale con il quarantottenne che, da Torre del Greco, stava andando a Pozzuoli al lavoro.
CRONACA
9 luglio 2016
Contromano in tangenziale, due morti: “Era troppo ubriaco per voler uccidere”