Hanno messo sul piatto 60 progetti. Sostenevano che sarebbero serviti per rilanciare il settore dell’impresa e dell’artigianato. In realtà era una truffa, perché quei progetti erano scatole vuote, confezionati a colpi di falsa documentazione e non hanno mai preso vita. Una truffa ai danni della Camera di Commercio finalizzata ad intascare i soldi pubblici erogati per i piani volti al rilancio dell’econo-mia locale. Danno stimato: un milione e 200mila euro. Ieri mattina gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli (guidati dal colonnello Giovanni Salerno) hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare ai domi-ciliari a firma del giudice per le indagini preliminari Umberto Lucarelli del Tribunale di Napoli. Il provvedimento ha colpito Paolo Longobardi (legale rappre-sentante dell’associazio-ne nazionale ‘Unimpresa’, nonché socio della Safin e della Centro servizi), il figlio Vincenzo (componente della Giunta della Camera di Commercio, nonché socio della Safin e della Centro Servizi) e Raffaele Ottaviano (presidente pro tempore di Unimpresa Area metro-politana di Napoli), i primi due residenti a Castellammare di Stabia e il terzo a Vico Equense. Altre quattro persone…
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