La scritta, trovata domenica mattina dagli attivisti di Casapound, era inequivocabile: «Manu aborto». E altrettanto inequivocabile era la destinataria di quel messaggio: Emmanuela Fiorino, leader di Casapound Napoli, al suo nono mese di gravidanza. Un oltraggio che per i rappresentanti del movimento è inaccettabile e ha responsabili ben precisi: «I nuovi amministratori della città di Napoli non smettono mai di stupirci in peggio. Stavolta nel mirino della loro cattiveria gratuita ed ignoranza Emmanuela Fiorino, nostra militante e portavoce, in attesa di un bimbo – si legge sulla pagina ufficiale del movimento su Facebook -. Questi soggetti auspicano la morte anche di chi ancora deve venire al mondo e sono gli stessi che poi vorrebbero parlare di donne maltrattate, infanzia e solidarietà. Mai ci abbasseremo a questi livelli». Poi l’affondo contro chi avrebbe commesso l’azione: «Solo i centri sociali sostenitori del sindaco de Magistris, della De Majo, di Andreozzi e di Ivo Poggiani (quelli che dovrebbero rappresentare i cittadini) possono portare la politica su un piano così meschino, schifoso e personale. Attendiamo l’indignazione dei giornali e dei politici. In ogni caso e ancora di più: mai come voi». Una denuncia che rimarca ancora di più il clima di tensione già in atto nel corso dell’ultima campagna elettorale tra Casapound e centri sociali. Ma cosa pensa la diretta interessata di quanto accaduto due giorni fa davanti alla sede storica di via Foria? «I ragazzi hanno trovato la porta imbrattata con quella scritta e la targa con il nome di Casapound vandalizzata. Non ci sembra un clima opportuno. E’ arrivato il momento di dimostrare se vogliono fare i rivoluzionari o amministrare la città. Abbiamo chiesto agli eletti di prendere posizione e lo hanno fatto. Ma solo Poggiani ha condannato il gesto, pur ribadendo la sua ideologia politica. De Magistris invece è un personaggio che continua a fare solo il suo personaggio. Mentre la De Majo ha rincarato la dose». La Fiorino, che tra pochi giorni diventerà madre ribadisce inoltre che: «si può scegliere una posizione politica e noi siamo aperti al confronto. Ma non riesco a capire come si possano usare parole così offensive contro una piccola vita che ancora deve venire al mondo».
CRONACA
12 luglio 2016
Scritte contro la leader di Casapound: “Manu aborto”