La Turchia fa un passo indietro, o forse mille. Dopo aver superato il golpe precipita nel passato, e i primi a fare le spese della scomparsa della parte liberale del Paese sono i minori e le donne. Tra le decisoni del regime di Erdogan, l’annullamento per mano della Corte costituzionale turca, del reato di pedofilia per gli atti sessuali compiuti con minori di 15 anni. Una decisione che ha destato la preoccupazione di associazioni umanitarie e osservatori internazionali perché, di fatto, rischia di costituire una amnistia per le nozze che coinvolgono le “spose bambine”, già oggi circa 3,5 milioni in Turchia, che in questo modo sarebbero considerate alla stregua di abusi sessuali ordinari. Le associazioni per i diritti dei minori hanno annunciano di voler ricorrere davanti alla Corte europea per i diritti umani, prima che la normativa entri in vigore, a gennaio 2017.
CRONACA
21 luglio 2016
Turchia. Annullato il reato di pedofilia