Crac della Ifil, depositata in cancelleria la richiesta di rinvio a giudizio per otto indagati che- a vario titolo- avrebbero cagionato il dissesto della società fallita a maggio dello scorso anno.
L’accusa, formulata dai sostituti procuratori Vincenzo Senatore e Francesco Rotondo, è per tutti di concorso in bancarotta. Sul banco degli accusati ci sono Piero De Luca, figlio del Governatore della Campania; Vincenzo Lamberti; Luigi Avino, l’ex collega di studio di De Luca junior Emilio Ferrara; i coniugi Amato: Peppino e la moglie Marianna Gatto; l’amministratore della Ifil (sin dalla costituzione e fino a fine giugno 2012) Mario Del Mese (che risponde anche di evasione fiscale) e la moglie Valentina Lamberti. Per la Procura avrebbero «distratto o comunque dissipavano il denaro della società di cui avevano la disponibilità per ragioni connesse alla gestione ponendo in esere una pluralità di bancarotta».
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