Roberto Mancini più che dare segni di insofferenza ne ha le “scatole” proprio piene. Il viaggio odierno a New York assume tanto il sapore di un divorzio. Il management nerazzurro sta venendo meno a tutti i programmi concordati con il suo tecnico. Mancini aveva accettato di buon grado il piano industriale che prevedeva una crescita graduale del brand meneghino. Riportarlo competitivo, ai vertici del calcio europeo, nel volgere di quattro/cinque anni.
Il progetto prevedeva, in questa ottica, la costituzione di un organico giovane. Partendo proprio dalla riconferma di Maurito Icardi. Leader del gruppo.
Il “Mancio” non aveva però fatto i conti con le esigue casse del suo club. Con le ambizioni del ragazzo (Maurito), desideroso di cimentarsi in Champions. Con la Juventus, capace di piazzare Pogba all’United per una cifra stratosferica e crearsi così le risorse finanziare per “saziare”, sino all’ultimo centesimo, la profonda gola di De Laurentis.
Non aveva soprattutto valutato la capacità manageriale di una donna in carriera come Wanda Nara. Determinata, pragmatica, astuta quanto basta e bella. Molto bella. Una qualità, quest’ultima, che, al tavolo di qualsiasi trattativa, non guasta mai. Davanti ad una donna insignificante ci si impunta, il sorriso di una “femmina avvenente” scioglie da tutte le tensioni.
Wanda, con la sua lungimiranza, aveva da tempo anticipato le “mosse” di mercato. La destinazione di Pogba. Il tanto denaro di quella operazione. Il viaggio del “Pipita” verso Torino. Aveva precorso i tempi ed aveva fatto comprendere, al presidente partenopeo, che si sarebbe trasferita volentieri, accompagnando suo marito, alle falde del Vesuvio.
Aurelio De Laurentiis, da fine e astuto cinematografaro, è stato al gioco con tutti. Sapeva, perché era stato informato. Ha finto di sorprendersi per il “tradimento” di Higuain e per il comportamento tenuto da Beppe Marotta. In cuor suo ha gioito e non poco, perché dando un “calcio” a terra ha trovato la bellezza di 94 milioni e 736 mila euro. Lo vedo che, di soppiatto, strizza l’occhiolino a sua moglie ed a suo figlio. Non ci fossero stati, Pogba, l’United e la Juventus, con quella clausola rescissoria ci si sarebbe potuto “soffiare” il naso.
Ora blandisce (nel senso più positivo della parola) Wanda Nara. Divenuta, con l’evolversi degli avvenimenti, la sua ambasciatrice. La sua alleata più preziosa. Quella che saprà fargli spalancare le porte della sede dell’Inter. Per questo conduce la trattativa in prima persona. Una volta convinta (forse lo è già) la moglie/agente di Maurito sarà più facile chiudere il discorso economico con l’Inter. Sa l’Aurelio che l’offerta iniziale di 45 milioni più eventuali bonus è bassina, ma utile per attivare il discorso e propedeutica per arrivare alle firme.
Tanto è convinzione unanime che, alla resa dei conti, Wanda Nara sarà in grado di mettere tutti d’accordo. Dopo il “polverone” che si è alzato attorno alla “fuga” del Pipita non posso immaginare la reazione dei tifosi napoletani ove De Laurentiis non fosse capace di portare al San Paolo il giovane, affermato, prolifico attaccante argentino.
ADL possiede argomenti validi, da mettere al tavolo della trattativa, con il calciatore e con la sua compagna. La Champions con la maglia azzurra numero 9. Un sontuoso e prolungato contratto economico. Il caloroso affetto del tifo partenopeo. A Napoli ancora ricordano quella stupenda marcatura messa a segno, da Maurito, nell’ultimo partita disputata dai campani al Meazza. Stop al volo e palla depositata alle spalle di Reina con un docile pallonetto.
Icardi ha tutte le caratteristiche per diventare, a breve, il beniamino dei tifosi napoletani. In modo diverso lo potrebbe diventare anche sua moglie. De Laurentiis non si farà sfuggire l’opportunità di mettere sotto contratto anche lei. Renderla protagonista cinematografica, di una vivace commedia all’italiana di sua produzione, non è assolutamente un’idea peregrina. Attenzione però, perché Wanda Nara non è tipo da cinepanettone. Merita e pretende un ruolo meno frivolo. Da donna in carriera. Che dire della versione femminile di “Jerry Maguire”, il film, del 1996, dove Tom Cruise interpretava il ruolo di procuratore sportivo. Avrebbe successo e farebbe cassa. Sarebbe per il “furbo” Aurelio, la prima volta in cui potrebbe unire l’interesse sportivo a quello della cinematografia.
Vivo di fantacalcio? Non credo proprio…