Ripescaggi. Alla resa dei conti ha avuto ragione, alla grande, Gabriele Gravina. Il suo progetto di riportare la Lega Pro a 60 squadre sta avendo il successo sperato. Il riconoscimento dovuto. Si giocherà in tre gironi da 20 squadre. Complete o incomplete che siano alcune domande, alla chiama hanno risposto in 16 Società. Tra le papabili hanno rinunciato Campobasso e Grosseto. Si sono inserite Rieti, Monza e Pro Patria. Di tutte le altre , incluse Taranto, Reggina e Vibonese se ne era ampiamente parlato nei giorni scorsi.
Resta ora da verificare la bontà di ogni singola documentazione. Trapelano, in alcuni casi, notizie relative alle carenze delle infrastrutture, più o meno gravi, che riguarderebbero gli impianti di illuminazione ed, in altri casi, quelli di videosorveglianza. Potrebbe accadere che le posizioni di alcuni club, che ad una prima analisi sembravano forti nella graduatoria e nei diritti, debbano scalare in posizioni di retroguardia. Le prossime ore saranno portatrici di notizie più precise.
Come, nella regola, ci sarà da attendere l’esame delle polizze fideiussorie a prima richiesta. L’intrigo internazionale, delle compagnie assicuratrici e dei broker, aveva già creato qualche problema al momento del rilascio delle licenze nazionali. Il dubbio che la situazione possa ripetersi è pertanto legittimo.
Per ora i posti disponibili sono 11 grazie alle defezioni di Martina, Paganese, Lanciano, Rimini e Pavia più i sei, previsti da regolamento, per completare il format da 54 a 60 squadre.
Fintanto che il Consiglio Federale, del 4 agosto, non renderà ufficiali le sue decisioni, è consigliabile esprimersi al condizionale. Vale per tutti i club e per tutte le situazioni.
Il Lecco, che tutti davano per spacciato, si è messo in scia all’ultimo momento. Dovrebbe usufruire del posto lasciato libero dal Bellinzago e risparmiare l’esborso di quei 250 mila euro relativi al fondo perduto.
Sembrerebbero delineate le posizioni della Lupa Roma, ha indicato lo stadio di Tivoli per disputarci le gare casalinghe, l’impianto risulterebbe a norma. Di Racing Club Roma che avrebbe trovato la soluzione alle infrastrutture nello stadio dell’Astrea all’interno della circoscrizione penitenziaria. Abbiamo più volte sottolineato quanto sia scandaloso che Roma Capitale non abbia uno stadio, degno di tale nome, alternativo all’Olimpico e che si sia permesso di mandare in rovina quel “gioiello” storico rappresentato dallo stadio Flaminio.
Sarebbe al riparo di tutte le sorprese, sempre al condizionale, la posizione del Melfi. L’Albinoleffe, già ripescata nella scorsa stagione, sarà riammessa, per carenza di organico tra le retrocesse dal professionismo, ma sarà inserita tra quelle della seconda chiama.
Sempre tra le retrocesse dell’ultima stagione, molto particolare la situazione della Pro Patria che ha sì presentato domanda, ma incompleta ed insufficiente nella documentazione. Mancano anche Fondo perduto e fidejussione. I bustocchi, a termini di regolamento, non avrebbero diritto ad accedere alla procedura dei ripescaggi in virtù di quanto previsto dalle norme emanate dalla Federcalcio. Gli illeciti sportivi della scorsa stagione ne precludono ogni diritto. Hanno però presentato ricorso, assistiti dall’avvocato Cesare Di Cintio, dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni. Verrà discusso nella giornata odierna. La Pro Patria, sulla carta, ha pochissime speranze di successo, ma nel calcio di oggi, che va, ci si potrebbe aspettare di tutto. Staremo a vedere. Il verdetto potrebbe essere emesso già in serata.
Giovedì 28 luglio sarà invece la Paganese a presentarsi dinanzi allo stesso Collegio. Quella dei campani è una corsa contro il tempo per ottenere la idonea, indispensabile certificazione che gli permetterebbe di presentarsi, nel modo più adeguato, all’Ufficio delle Entrate. L’estremo tentativo, per ottenere la rateizzazione, da portare a corredo dinanzi ai giudici del Coni. Esiste un precedente. Riguarda il Vicenza che nel passato ha già usufruito di identica procedura. Molte, delle speranze di Raffaele Trapani e del suo club, sono aggrappate a quella situazione pregressa.
Andasse fallito il tentativo della Società stellata si allargherebbe di un altro posto la forbice dei ripescaggi. A vantaggio di chi, in graduatoria, si trova attualmente nelle retrovie.
Poi la lunga schiera dei club appartenenti, nell’ultima stagione, alla Lega Nazionale Dilettanti. Fano, Fondi, e Forlì (appartenenti alla prima chiama) non avrebbero problemi alle infrastrutture. Cavese ed Olbia (rispettivamente sesta ed ottava in graduatoria) accuserebbero qualche carenza agli impianti di illuminazione o di videosorveglianza, ma si dice che sarebbero superabili. In scia (dietro le prime 18) la Società risultante con il miglior punteggio è il Taranto che verrebbe quindi ripescata, per il completamento del format, come decima squadra.
A quell’altezza la posizione della Reggina sarebbe subordinata all’esito del ricorso della Paganese. Per le altre: Vibonese, Monza e Rieti non risulterebbero esserci, al momento, grandi possibilità.
Per tutte è comunque al vaglio la bontà e la veridicità della polizza fideiussoria a prima richiesta che , in alcuni casi, potrebbe riservare delle sorprese inaspettate.
A latere la posizione del Como. I lariani, già iscritti ed in possesso della licenza nazionale, parteciperanno regolarmente al campionato, nonostante l’avvenuta dichiarazione di fallimento. Il Tribunale di Como ha concesso la facoltà dell’esercizio provvisorio. L’esito del ricorso presentato in Corte d’Appello a Milano, potrebbe successivamente restituire il Club nella disponibilità del presidente Porro.
Però. Come più volte ripetuto. In attesa di notizie ufficiali, è consigliabile esprimersi con il condizionale. Lo impone la vacuità delle norme che si prestano, sempre ed in ogni caso, a mille interpretazioni.
Qualificante per la categoria, infine, una realtà positiva ed incontrovertibile. Si tratterà di un campionato eccellente. Una vera “B2” a tutte le latitudini. Specialmente al sud, dove a club già di ottime tradizioni calcistiche come Catania, Foggia, Lecce, Matera, Juve Stabia, Andria e Messina potrebbero aggiungersi Cavese, Taranto e Reggina.
E scusate se è poco!