Domani è già qui, dice una bella canzone. E Salvatore Di Somma è “costretto” a canticchiarla. Vigilia di Benevento-Salernitana, lo sanno tutti che arriva troppo presto, però la Tim Cup è così, si gioca all’alba d’agosto, e se il sorteggio si diverte, riservando al pronti-via un derby dai mille significati, ch’è un anticipo del campionato di serie B che verrà, allora cadono per chiunque i pur sacrosanti alibi delle squadre ancora incomplete, appesantite dai carichi di lavoro e inevitabilmente alla ricerca d’identità. «Siamo in fase di preparazione e soprattutto di costruzione. Ma è una gara ufficiale, sarà calcio vero, e le motivazioni arriveranno anche dove si fermeranno le gambe», parola dell’esperto direttore sportivo dei sanniti.
Di Somma, la Salernitana si presenterà al Vigorito già in emergenza. Al netto del fattore campo, ch’è stato invertito, basta per dare al Benevento i favori del pronostico?
«Non credo, e non lo dico per fare pretattica. Neppure noi siamo pronti. Al 7 agosto la condizione fisica è approssimativa per tutti, e poi sia Baroni che Sannino stanno lavorando con formazioni nuove, cui devono trasmettere le loro idee di calcio. Però, al di là d’ogni aspetto, i 22 che andranno in campo giocheranno alla morte. È un derby, non una partita come tante».
Rivede il cavalluccio marino, ha voglia di rivincita?
«Se il riferimento è al campionato di Lega Pro di due stagioni fa, per me è sì un ricordo amaro, ma pure di cui vado orgoglioso. Fu un torneo avvincente. Noi e i granata lottammo da soli, le altre accusarono un distacco enorme. Arrivammo allo scontro diretto un po’ scarichi e trovammo un Arechi che fece la differenza. La Salernitana meritò la promozione, per fortuna dodici mesi dopo siamo riusciti a raggiungerla in B».
E ora, da neo promossi, puntate in alto…
«Puntiamo alla salvezza. Perché i complimenti degli altri, per la rosa che stiamo costruendo, fanno sicuramente piacere, però non cambiano la sostanza: restiamo umili e consapevoli d’approcciarci a una stagione difficile. L’obiettivo è un campionato tranquillo, per difendere una categoria ch’è un patrimonio importante per la città, per la proprietà, per tutti noi».
Qual è la priorità di Di Somma nell’ultimo mese di mercato?
«Intanto qualche operazione in uscita. Poi andremo a completare un organico in cui sicuramente manca ancora qualcosa».
Mancano elementi pure alla Salernitana.
«Beh, confermare gente di valore come Bernardini, Odjer, Coda e Donnarumma mi pare un punto di partenza importantissimo. Conosciamo tutti la bravura e l’abilità d’un direttore sportivo esperto come Fabiani. Lui è solito aspettare l’ultimo momento per piazzare la zampata, il colpo che nessuno s’aspetta».
Insomma, crede che il “botto” granata arriverà a fine agosto?
«Che io ricordi, è sempre stato così. Angelo si contraddistingue per queste mosse. E fa bene, perché riesce a far risparmiare qualcosa alla società. I calciatori e i loro procuratori si ridimensionano quando le liste stanno per chiudersi. È una strategia giusta».
Così com’è, invece, dove potrà arrivare la Salernitana?
«Ha l’attacco più forte della serie B. Dunque, anche a mercato ancora aperto, è una squadra cui guardare con grande rispetto. E poi ha scelto un allenatore ch’è una garanzia».
Magari aveva pensato a Sannino anche per il Benevento?
«No, ma per una piazza come Salerno, calda e passionale, è il profilo adatto. È un carismatico, ha esperienza sia tra i cadetti che in A, determinazione e cultura calcistica. A mio giudizio, è il miglior acquisto fatto dai granata quest’estate».
Vigilia del derby di Tim Cup, cosa s’aspetta Di Somma?
«Tanta gente sugli spalti. È la prima uscita ufficiale della stagione e sarà una grande festa, per entrambe le tifoserie. I calciatori dovranno esser all’altezza della cornice di pubblico».
Domani è già qui…