Dal falso lavoro ai falsi matrimoni. La procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere apre un secondo filone d’indagine sulle attività del ‘soldato’ dell’Isis Mohamed Khemiri arrestato venerdì mattina per traffico di migranti ma indagato dalla Dda di Napoli per eversione terroristica e apologica di reato. Dalle intercettazioni ambientali al cuore dell’inchiesta che ha portato alla cattura del tunisino (di stanza a San Marcellino, comune del Casertano) sono emersi spunti interessanti sui settori sfruttati da Khemeri per aiutare dei connazionali o altri africani ad ottenere il permesso di soggiorno pur senza averne i requisiti. Nei dialoghi ‘rubati’ dai carabinieri del Ros Khemiri dà istruzioni a un connazionale il cui cugino, proveniente dal Marocco, è in cerca di una moglie di comodo per le nozze fasulle. «Deve indossare l’abito da matrimonio e farsi foto con lei da appendere nella casa – dice il tunisino -. Bisogna fare anche una festa con gli invitati. Poi quando arriva il controllo si aprono anche gli armadi per capire se i due vivono effettivamente insieme».
CRONACA
7 agosto 2016
Isis, il business dei falsi matrimoni nel Casertano