Sorridente, sempre affettuoso con la famiglia e gli amici. Ma soprattutto con gli animali. Tanto che appena ne vedeva uno per strada faceva di tutto per prendersene cura. Occhi e capelli scuri, 21 anni li avrebbe compiuti a dicembre del 2000 Paolo Castaldi. E a papà Vincenzo sembra quasi di rivederlo, mentre «porta a casa l’ennesimo cane abbandonato. Fu lui che ci costrinse a trasferirci in una villetta a Quarto, dove lavorava, per accogliere i suoi cuccioli in giardino». Sono passati 16 anni da quel 10 agosto. Ma il ricordo è ancora nitido nella mente dei genitori di Gigi Sequino e Paolo Castaldi. I due ragazzi, amici fin dalla più tenera età, furono uccisi una sera mentre si intrattenevano in auto il giorno prima della partenza per le vacanze. III traversa San Donato, Pianura. Un quartiere dove a dettare legge è il clan dei Lago. E Gigi e Paolo, malauguratamente per loro, quella sera mentre si scambiano sogni, speranze e desideri vengono invece scambiati per due guardaspalle di un boss. Sono le 21.20 circa e l’aver scelto di attardarsi in auto, una Y10 nera, prima di salutarsi per le ferie è la loro condanna a morte. Mentre stanno per dividersi (l’uno, Gigi, sarebbe dovuto andare in Grecia con altri due amici, l’altro, Paolo, all’ultimo momento aveva deciso di raggiungere la sorella a Piacenza con i genitori) vengono ammazzati senza pietà. Trucidati dopo essere stati colpiti in pieno volto. Due visi straziati. «Il ricordo di quel giorno è ancora vivo in me – racconta Vincenzo Castaldi – già da quattro giorni non riesco a scacciare dalla mente quelle immagini. Può sembrare strano ma ancora oggi non riesco a crederci. Rivedo i loro volti straziati. Gli avevano sparato in pieno viso».
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