Giuseppe Iannini, il carabiniere che consegnó a Nicola Cosentino informative riservate sul clan Puca di Sant’Antimo e sui presunti rapporti della cosca con esponenti della politica, resta ai domiciliari. Ieri mattina l’avvocato Bruno Cervone, difensore del maresciallo espulso dall’Arma, ha rinunciato a coltivare la richiesta di riesame della misura cautelare spiccata due settimane fa contro Iannini. Il passo indietro è frutto di una mirata strategia difensiva: Iannini ha già confessato di aver ‘rubato’ i file coperti da segreto istruttorio, ma al contempo sta rendendo dichiarazioni sui documenti trovati in casa sua dalla Dia nel giorno dell’arresto. In questi atti c’era anche una denuncia anonima su presunte irregolarità in appalti del mondo della sanità e sulla figura di Luigi Cesaro. Iannini dovrà essere sentito di nuovo a settembre e solo all’esito di questo interrogatorio la difesa valuterà il da farsi.
CRONACA
12 agosto 2016
INCHIESTA SU COSENTINO. Dossier e ricatti, il militare infedele resta ai domiciliari