È probabilmente l’unico neo di questa estate d’oro del turismo pompeiano, anche se siamo ben lontano dalle vere e proprie emergenze degli anni scorsi: è il “rifiorire” del fenomeno della prostituzione da strada in via Plinio e nei paraggi della passeggiata archeologica che arriva fino a Villa dei Misteri. Più di una segnalazione in tal senso è giunta da esercizi commerciali della zona che hanno rilevato una crescita (per il momento ancora contenuta) della presenza di “passeggiatrici” lungo lo storico asse della prostituzione pompeiana via Plinio-Villa dei Misteri. È vero che negli ultimi mesi la città è tornata ad esse-re frequentata ed è tra le principali mete del turismo culturale, soprattutto grazie agli scavi e alle iniziative ad essi collegate (concerti, mostre, aperture notturne) ma al momento è difficile comprendere la motivazioni che hanno spinto nuove prostitute a scegliere Pompei come “luogo di lavoro”. È noto, infatti, che gli eventi notturni legati all’area archeologica non sono molto graditi alle “passeggiatrici” della zona: è vero che portano persone e “movimento”, ma è anche vero che di conseguenza questi eventi significano un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine. Controllo che, ovviamente, rende più difficoltoso l’adescamento del cliente e il “lavoro” delle lucciole. Eppure nelle serate più tranquille, ma anche di giorno, alla luce del sole, alcune attività commerciali della zona hanno dovuto fare i conti con il ritorno delle passeggiatrici, lungo le zone frequentatissime dai turisti. Tanto che in qualche occasione, i titolari delle strutture hanno dovuto chiedere a qualche lucciola che attendeva i clienti proprio davanti agli esercizi commerciali di allontanarsi. Qualcuno comincia a temere una nuova “ondata” di passeggiatrici nella zona della passeggiata archeologica, cosa per cui negli anni scorsi la città era balzata agli “onori” delle cronache. Tuttavia c’è da dire che attualmente il fenomeno sembrerebbe abbastanza circoscritto in modo particolare alla zona di piazza Esedra che, com’è noto, al tramonto, dopo la chiusura degli Scavi e delle attività commerciali fisse e ambulanti diventa una zona praticamente deserta. La situazione è diversa in estate, dove un certo via vai di turisti e visitatori si registra anche nelle ore serali. Le preoccupazioni salgono, invece, per i prossimi mesi, quando cesserà il movimento estivo. D’altra parte basta pensare che solo nell’ultimo trimestre dell’anno scorso furono 6 le persone denunciate dai carabinieri per prostituzione e ben 400 le sanzioni amministrative nei confronti delle prostitute per violazione dell’ordinanza sindacale, per complessivi 200mila euro; 12 le proposte per il foglio di via obbligatorio da Pompei ad altrettante prostitute. Il fenomeno tuttavia era andato scemando soprattutto negli ultimi mesi, grazie anche ai maggiori controlli sul territorio, volti all’applicazione delle ordinanze comunali antiprostituzione e alla contestazione del reato di atti osceni in luogo pubblico.
CRONACA
13 agosto 2016
Pompei, ritornano le squillo: commercianti infuriati