Un party durato due giorni per dire addio alla vita. Un violoncello, un’armonica, il film preferito, pizza e cocktail. Betsy Davis è morta con un’iniezione letale di farmaci dopo aver salutato tutti i suoi amici. L’artista 41 enne, californiana e malata di Sla, aveva mandato all’inizio di luglio, un invito via mail: “Sarà una festa diversa da tutte quelle a cui avete partecipato – ha scritto – richiede resistenza emotiva, equilibrio e apertura mentale”. E una regola ancora: vietato piangere davanti a lei. Sono arrivati in 30, da New York, Chicago e altre città americane. Hanno suonato per lei, ballato, bevuto e mangiato. Si sono sforzati di sorridere per mantenere la promessa, salvo poi piangere di nascosto. Le foto la raccontano sorridente, serena, circondata dall’amore della sua gente. Alla fine dei due giorni, dopo un’ultima foto tutti insieme, e dopo aver ricevuto un bacio dai 30 invitati, vestita con un kimono giapponese, è stata portata sulla sedia a rotelle in cima a una collina, dove davanti al tramonto, le è stata somministrata la dose letale di farmaci.”La più bella morte che una persona si possa dare – ha raccontato uno degli ospiti – Betsy l’ha trasformata in un’opera d’arte”.